GREEN MARKETING, ECONOMIA CIRCOLARE, SVILUPPO SOSTENIBILE, TRANSIZIONE ECOLOGICA sono keyword entrate a far parte del repertorio che i media ci propongono quotidianamente
perché …legati a queste macro tematiche ci sono importanti capitoli di spesa del PNRR,
perché ormai
più nessuno (o quasi) può negare l’evidenza dei danni ambientali causati dai cambiamenti climatici su scala mondiale,
perché la passata COP 26, con i suoi obiettivi attesi e disattesi ci ha comunque tenuti coinvolti come un Grammy Award,
perché i nostri ragazzi (nuove e nuovissime generazioni) hanno trovato nella difesa dell’ambiente un motivo di aggregazione transnazionale, multietnico e apartitico in grado di muovere le loro coscienze e…ragionevolmente..i loro comportamenti.
Sono ragioni sufficienti, per ogni individuo consapevole che popola il pianeta in questo momento storico, per interrogarsi circa l’impatto di alcune sue scelte di consumo, di stile di vita, di relazioni sociali sull’eco-sistema in cui tutti viviamo e interagiamo.
Ma ci sono categorie di persone e istituti che, per la loro posizione, hanno una responsabilità – opportunità di “indirizzo” in più sui comportamenti.
Il Green Marketing fa bene al business?
Ci riferiamo, nell’ambito di questo articolo, agli imprenditori e ai responsabili marketing aziendali, a chi pensa, realizza e vende “soluzioni a problemi” o “risposte a desideri”.
In questo momento storico hanno di fronte a loro la più grande palestra di creatività e di opportunità dopo Internet e la rivoluzione digitale..
Il Green Marketing e la sostenibilità
Il tema della SOSTENIBILITA’, per chi si occupa di marketing e quindi fa una professione che influenza gli STILI di VITA è un nuovo paradigma ECONOMICO e SOCIALE, non solo AMBIENTALE, e permea tutta la relazione AZIENDA-CLIENTE, dal processo d’acquisto delle materie prime alle condizioni di riciclo e riuso del prodotto nel post vendita..
Non solo il “campo di applicazione” è ampio ma le possibilità di successo sono pure elevate dato l’alto tasso di inefficienza da cui partiamo…
La rifocalizzazione del Business in chiave ecologico-sostenibile.
Il GREEN MARKETING e la rifocalizzazione del Business in chiave ecologico-sostenibile aprono alle aziende praterie di possibilità ancora inesplorate in termini di : << soluzioni alternative a problemi noti >> o << nuove soluzioni per neo-nati problemi /aspettative >>.
Non sto parlando di “ green washing ” con cui un’azienda tenta velocemente di cavalcare il “trend” con un’operazione di maquillage più o meno lecita dei propri prodotti. E’ una tattica di breve respiro, che può illudere con qualche risultato immediato di visibilità, ma più spesso portare a effetti boomerang devastanti.
Il MARKETING GREEN e John Grant.
Parlo di “green minded strategy” o “green minded company” per citare John Grant, uno dei padri fondatori del green marketing, che siano veramente in grado di aggiungere valore alla propria offerta commerciale, non solo per il Cliente, ma per l’ambiente in cui vive.
Questo può diventare il loro vero fattore differenziante nel prossimo futuro.
Il Marketing nell’era post-moderna
Nell’era del marketing post-moderno, con il maggior accesso degli utenti alle informazioni, la sfiducia diffusa nelle istituzioni, la crisi sia del mass marketing che dello pseudo branding marketing, le aziende diventeranno sempre più “trasparenti” ed accessibili ai propri clienti, attuali e potenziali.
I giovani studenti del Friday for Future sono e saranno sempre più gli influenzatori delle scelte d’acquisto di tanti nuclei familiari. Recenti ricerche statunitensi su larga scala hanno evidenziato che le aspettative dei cittadini sul ruolo giocato delle aziende per la SOSTENIBILITA’ globale, in aggiunta o “in alternativa” a quello dei governi sono molto elevate.
E’ tempo per i marketer di rimboccarsi le maniche, la sfida è ampia e avvincente, la posta in gioco non è un nuovo slogan, ma un nuovo modello di società, in cui le tre dimensioni People-Profit-Planet possano coesistere.
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