Anche AB resta a casa in ottemperanza alle disposizioni del Governo ma resta operativa con lo Smart Working. Oggi mi sono domandato: e se non ci fosse tutta questa “vituperata tecnologia” cosa faremmo? Come ci

consigliano Fiorello e altri personaggi cercando di fare della facile/stupida ironia, potremmo, senza i nostri device, chiuderci in casa e attendere le grida dalla strada.

C’è chi invece non si perde d’animo come Luca De Matteis https://bit.ly/2TCL65K  che su LINKEDIN ci ripropone in chiave ironica alcune interpretazioni creative di questa stringente disposizione.

1 – Se esci di casa, vuol dire che non capisci una SEGA

2 – Dove cavolo vai? Resta a casa che è meglio.

3 – Restare a casa è davvero una grande Ikea.

4 – Star a casa è la cosa giusta da far.

5 – Se non rimani casa è la volta giusta che ti Lego..

 

Io sposo la linea di Luca senza dimenticare che molte persone stanno soffrendo e molte purtroppo stanno morendo. Non lo dimentichiamo anzi, utilizzando questi messaggi aiutiamo a sdrammatizzare e a far passare il messaggio giusto, quello socialmente corretto, l’unico che può aiutarci ad uscire al più presto da questo pantano.

La creatività come abbiamo già ricordato in altri nostri articoli, è uno strumento potente che ci offre una chiave diversa per interpretare la realtà. Con il sorriso sulle labbra anche le situazioni più terribili cambiano o aiutano a cambiare la nostra visione.

Un’altra riflessione mi viene dalla lettura dell’ultimo libro di Sandro Veronesi, IL COLIBRÌ:

“via via sempre più valore al cambiamento, anche a quello fine a se stesso, e il cambiamento è quello che vogliono tutti. Così, non c’è niente da fare, alla fine chi si muove è coraggioso e chi resta termo è pavido, chi cambia è illuminato e chi non cambia è un ottuso. E ciò che ha deciso il nostro tempo. Per questo mi fa piacere che tu ti sia accorta (se ho capito bene la tua lettera) che ci vogliono coraggio ed energia anche per restate fermi.”

Ho appesa nel mio ufficio una frase di Jack Welsh: “Meglio cambiare prima di essere costretti a farlo” ma qualcosa mi dice che in questo frangente, il giusto equilibrio tra il cambiamento a tutti i costi e un RESTA A CASA obbligato, non è così scontato.

Ora siamo costretti restare a casa ma questo non significa RESTARE FERMI. Le nuove tecnologie ci aprono grandi orizzonti, sta a noi sfruttarli, compresa un pò di ironia. Anche i BRAND dovrebbero utilizzare maggiormente il sorriso e approfittarne.

Dario Preda

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