Che cos’è il native advertising?

Avete mai sentito parlare di Native Advertising? No? Allora, faccio un’altra domanda: ricordate i pubbliredazionali?

Se avete i capelli bianchi probabilmente questa parola vi suona molto più familiare che Native Advertising, tuttavia, questo nuovo strumento altro non è che l’evoluzione del pubbliredazionale.

Il Native Advertisting è un contenuto sponsorizzato che si cala nel contesto in cui viene ospitato, insomma è una pubblicità che si immerge nel sito, per catturare l’interesse degli utenti senza distrarli dalle attività che stanno svolgendo.

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Ecco un esempio di Native Advertising sul sito di una nota testata giornalistica.

La sponsorizzazione dell’inserzionista è indicata, ma l’invasività della pubblicità online più classica viene diminuita.

In questo modo il Native attira l’attenzione del consumatore, il quale considera l’inserzione il naturale proseguimento della propria attività. Questo approccio meno intrusivo e più soft permette di generare engagement e aumentare le impressioni e i click degli utenti, i quali sono più ben disposti a interessarsi e interagire con il contenuto del Native.

Lo scopo del Native Advertising è principalmente di brand awareness, quindi fornendo informazioni ad utenti che possono essere più o meno edotti sul marchio o il prodotto sponsorizzato.

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